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Recensione su BeNoise
Terra Selvaggia è sperimentazione tra presente e futuro. Prende
dall’ora, dall’oggi e si proietta in avanti, facendo previsioni in
musica. Parte dall’istinto e dalle gambe, più che dal cuore o dal
cervello; vive di movimento, di scatti, di tic nervosi, anche. Si fonda
sull’intenzione di portare la riflessione umana riguardo alle cose che
ci circondano dentro ad una dimensione da semi-incoscienti, in uno stato
di quieta trance utile a rendere le sensazioni che prima erano sfocate
più evidenti. Tutto è rivolto a uno dei tanti noi: non come
singolo elemento che vive un’alienazione isolata ma come piccolo-grande
clone di altri esemplari che gli somigliano in tutte le paure e i
bisogni di risposte che gli sono propri e che lo rendono minima parte di
un unicum tanto coeso quanto omologato e impotente.
Terra Selvaggia usa giusto tre canzoni per abbindolare i pensieri più
stupidi e per concentrarsi su quelli più profondi e remoti. I pezzi si
reggono sulla commistione di effetti loop, di synth scuri, di chitarre
grondanti paranoia, di tastiere usate per creare un’atmosfera pesante e
grigia. Siamo di fronte ad un lavoro prettamente notturno, da sentirsi
in cuffia, con la voglia di entrare in uno stato umorale pensoso e
particolare. Non è musica per tutti, non è musica per tutti i momenti;
necessita di una certa cura, di una certa attenzione per i messaggi che
si diffondono attraverso note cariche di tensione e di bisogno di
fuggire, di contemplazione e di distruzione. Soprattutto “300 Km/h“,
traccia che dura oltre i 18 minuti, rappresenta una sorta di danza di
morte delle nostre vite moderne, così carica di rumori inquietanti, bui,
che sembrano usciti da un lato B di una colonna sonora di Lynch. Ansia e movimento ineccepibile verso ciò che ci toccherà domani:
queste forse le due grandi chiavi che meglio di tutte le altre
possibili riescono ad aprire questo mondo complesso e singolare, un
mondo che il progetto Terra Selvaggia sembra aver costruito attentamente
e conscio dei pericoli che si possono incontrare.
Dark-Ambient tra lo spettrale e il thriller, approccio innovativo e
deciso; piccoli tocchi Industrial, atmosfere plumbee, copertina che fa
da braccio destro adeguato. Il viaggio di Terra Selvaggia è iniziato e
farà riflettere molti amanti della musica sperimentale.
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